Il mondo della cooperazione scende ancora in campo per difendere il settore vitivinicolo dalla crisi che lo attanaglia e da cui è possibile uscire solo con misure mirate e concrete.
Confcooperative Sicilia, Legacoop Sicilia, Unci Sicilia e Unicoop Sicilia hanno inviato una lettera all'assessore Regionale all'Agricoltura e Pesca,Luca Sammartino . Nel documento le Centrali Cooperative più rappresentative fanno presente che "lungi da ogni coinvolgimento dalle politiche demagogiche che in queste ore stanno prendendo il sopravvento con proposte irrealizzabili sul piano giuridico e nocive
al mercato del vino di qualità, si intende partire dai fatti,formulando una proposta di aiuti che la Regione Siciliana potrebbe
attivare per il settore vitivinicolo ed in particolare per le Cantine sociali, investite da una pesante crisi economica e finanziaria".
Questo il testo integrale del documento:
Egregio Assessore,
Le Centrali più rappresentative della cooperazione agricola siciliana, con la presente Le chiedono un incontro urgente per le motivazioni appresso elencate.
Come a conoscenza della S.V. il settore vitivinicolo sta attraversando un momento particolarmente difficile, legato al calo dei consumi ad una situazione congiunturale economica complessa con l’inflazione che si attesta intorno all’ 8%, un indiscriminato aumento dei costi di produzione (vetro, energia, tappi cartoni ecc.) legato alla guerra Russo-Ucraina, che ha causato un surplus di produzione sul mercato che di fatto ha bloccato l’acquisto ed il ritiro in particolare di vini sfusi, che continuano a rimanere in carico alle Cantine Cooperative siciliane.
Non sfuggirà che una crisi di siffatte proporzioni e che investe il mondo della cooperazione che intercetta circa l’80% della superficie vitata siciliana con circa 25.000 produttori di uve coinvolti, rischia di creare situazioni di carattere sociale molto gravi. Bisogna altresì tenere conto che:
Il combinato dell’esplosione delle piogge tardive, il proliferare della Peronospera ed il caldo fuori media, stanno compromettendo la campagna 2023. Allo scopo occorre immediatamente attivare le misure di ristoro per gli agricoltori.
Il mondo della Cooperazione, lungi da ogni coinvolgimento dalle politiche demagogiche che in queste ore stanno prendendo il sopravvento con proposte irrealizzabili sul piano giuridico e nocive al mercato del vino di qualità, intende partire dai fatti.
Nel 2022 la Commissione europea ha adottato la Comunicazione C(2022) 1890 “Quadro temporaneo di crisi per misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia a seguito dell’aggressione della Russia contro l’Ucraina” per consentire agli Stati membri di avvalersi di una maggiore flessibilità rispetto alle norme sugli aiuti di Stato al fine di sostenere l’economia nel contesto dell’attuale crisi geopolitica.
Nel provvedimento sono previste diverse tipologie di aiuti: aiuti di importo limitato, sostegno alla liquidità sotto forma di garanzie e sotto forma di prestiti agevolati, aiuti per i costi supplementari dovuti all’aumento dei prezzi del gas naturale e dell’energia elettrica, aiuti per la diffusione dell’energia rinnovabile, aiuti per la decarbonizzazione dei processi produttivi dell’industria, aiuti per una riduzione supplementare del consumo di energia elettrica.
Con il Decreto ministeriale n. 48570 del 31 gennaio 2023, la direttiva europea interviene in Italia sugli aiuti sotto forma di sovvenzioni dirette, agevolazioni fiscali e di pagamento o in altre forme (quali anticipi rimborsabili, garanzie, prestiti e partecipazioni), ammissibili a condizione che l’importo complessivo concesso alle imprese colpite dalla crisi non superi in alcun momento i 2 milioni di euro per impresa. Per le imprese attive nei settori della produzione primaria di prodotti agricoli l’importo complessivo dell’aiuto non deve superare in alcun momento i 250 mila euro per impresa e per quelle attive nel settore della pesca e acquacoltura i 300 mila euro per impresa. Tutti i valori sono al lordo di qualsiasi imposta o altro onere, inoltre, al fine del calcolo del massimale per impresa va considerato il valore nominale della misura di aiuto.
Gli aiuti concessi ad imprese operanti nella trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli sono subordinati al fatto di non venire parzialmente o interamente trasferiti a produttori primari e non sono fissati in base al prezzo o al quantitativo dei prodotti immessi sul mercato dalle imprese interessate o acquistati da produttori primari, a meno che, in quest’ultimo caso, i prodotti non siano stati immessi sul mercato o siano stati utilizzati per scopi non alimentari, quali la distillazione, la metanizzazione o il compostaggio, da parte delle imprese interessate.
Le Regioni possono pertanto utilizzare il suddetto regime di aiuto per sostenere le imprese attive sia nel settore della produzione primaria dei prodotti agricoli che in quello della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, colpite dagli effetti economici del conflitto.
Alla luce di quanto premesso si formula una proposta di aiuti che la Regione Siciliana potrebbe attivare per il settore vitivinicolo ed in particolare per le Cantine sociali, investite da una pesante crisi economica e finanziaria.
PRESTITI DI RISTRUTTURAZIONE E CONSOLIDAMENTO DEI DEBITI
Scopo dell’intervento è di consentire alle imprese cooperative del settore vitivinicolo, caratterizzate da un’accentuata esposizione debitoria nei confronti delle Banche, di affrontare l’attuale crisi di mercato.
Il finanziamento agevolato a medio termine consentirà di dilazionare l’indebitamento per ricondurlo entro un limite di sopportabilità nell’ambito della redditività aziendale. I finanziamenti concessi da Banche alle imprese cooperative del settore vitivinicolo per operazioni di ristrutturazione e consolidamento a medio termine saranno assistiti dal concorso regionale nel pagamento degli interessi pari al 100-90% del tasso di interesse liberamente determinato, tra la Banca ed il beneficiario.
Le passività scadute o a scadere potranno riguardare:
finanziamenti a breve termine, rate di finanziamento a medio e lungo termine e canoni di leasing scaduti e non pagati da non più di 180 giorni dalla data di presentazione della domanda, maggiorati degli interessi contrattuali maturati dopo la scadenza, nonché le rate in scadenza fino a diciotto mesi dalla richiesta di prestito dell’impresa beneficiaria, ancorché prorogate; scoperti di conto corrente, anticipazioni scadute su crediti, titoli o merci, anticipi su ricevute bancarie e sconti di pagherò diretti per la parte scaduta ed insoluta.
Possono essere comprese anche le spese eventualmente da sostenere per la acquisizione della garanzia sul finanziamento. I prestiti di ristrutturazione e di consolidamento avranno una durata compresa tra 18 mesi e 6 anni, di cui non più di un anno di preammortamento.
PROROGA RATE FINANZIAMENTI
Anche in mancanza a livello nazionale per il 2023 dell’Accordo tra ABI e imprese, la Regione Siciliana – a statuto speciale – può deliberare una sospensione su richiesta, per almeno 12 mesi, del pagamento delle rate dei mutui. Nel periodo di sospensione sono ricomprese anche le eventuali rate scadute e non pagate. Nel periodo di sospensione maturano gli interessi contrattuali pattuiti tra la Banca e l’impresa cooperativa che saranno posti a carico del bilancio della Regione Siciliana.
Molto cordialmente,
Il Presidente Il Presidente Il Presidente Il Presidente
Gaetano Mancini Filippo Parrino Andrea Amico Felice Coppolino