"Gentili Cooperatori
a seguito della pubblicazione del D.A. n. 59/GAB del 10/11/2021 con il quale viene determinata la retta per la tipologia “Casa di accoglienza per gestanti e donne con figli”, la scrivente Federazione a tutela delle proprie associate, ha segnalato all’Assessorato competente, come rappresentato da molte associate che gestiscono le suddette strutture, iscritte all’Albo Regionale di cui alla L. R. 22/86, che tale tariffa non viene ritenuta congrua e adeguata alla copertura dei costi necessari per l’espletamento del servizio.
Infatti, nonostante le numerose interlocuzioni, il decreto pubblicato ha disatteso le diverse osservazioni, che la Scrivente aveva rappresentato, tanto che molti Enti associati che gestiscono tali strutture, stanno valutando la possibilità di ricorrere alla giustizia amministrativa.
Richiamando la finalità e le caratteriste di tale tipologia di servizio, nonché gli appositi standard e le diverse tipologie di operatori con i relativi conseguenti costi, è stato rappresentato che sarebbe auspicabile prevedere una tariffa differenziata a seconda degli ospiti (mamme o minori), privilegiando e garantendo, in ogni caso una quota fissa mensile, come previsto in tutte le altre tipologie di servizi.
Infatti, con riferimento ai bambini (che rappresentano la maggioranza degli ospiti della struttura considerato che molte mamme accompagnano più figli) sarebbe illogico applicare la stessa tariffa prevista per gli adulti, bensì si potrebbe quanto meno applicare la tariffa specifica prevista per le “Comunità alloggio per minori” (e comunque non inferiore a circa 80 euro, suddivisa tra quota giornaliera e quota fissa mensile).
Altro punto, ritenuto inaccettabile, è la decurtazione del 50% della tariffa prevista all’art 4 (mai prevista in nessun’altra tipologia), dopo un periodo di 6 mesi della