Agricoltura siciliana in chiaro-scuro: l’analisi di FedAgriPesca Sicilia
Facciamo il punto sulle principali tematiche agricole attualmente sul tappeto con il referente tecnico di FedAgriPesca Sicilia, Pino Ortolano.
mercoledì 24 settembre 2025
Il settore agricolo siciliano vive settimane importanti, su diversi fronti di attesa. Riguarda, ad esempio, i provvedimenti comunitari che potrebbero modificare lo scenario internazionale, incidendo, a caduta, anche su quelli nazionale e infine regionale. Le imprese chiedono chiarezza, il mondo della cooperazione si mostra particolarmente attivo e certamente lo è Confcooperative. Abbiamo chiesto al referente tecnico di FedAgriPesca Sicilia, Dott. Pino Ortolano di tracciare un quadro della situazione attuale e di delineare le prospettive a breve termine. Accurata la sua disamina.
“Il momento che sta vivendo l'agricoltura sciliana -premette Ortolano- è il frutto di diversi elementi, a partire dalle scelte che l’Unione Europea sta compiendo, con la modificha di norme e indirizzi anche da parte del Masaf, il ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste. Per quanto riguarda l’ambito europeo, ci troviamo davanti, nella costruzione della nuova Pac (Politica Agricola Comunitaria) ad un approccio nazionalistico diffuso. Riguarda in primo luogo la gestione delle risorse. E’ un aspetto nodale, che rende la vicenda, oltre che tecnica, politica. Andare verso l’istituzione del fondo unico, infatti, rischia di tradursi in una riduzione degli interventi per l’agricoltura. D’altro canto, poter gestire autonomamente l’intero fondo, senza capitoli specifici e pertanto vincolanti, può rappresentare un vantaggio per i governi. Su tutto questo continua a pesare l’eccessivo costo degli armamenti. La nuova gestione Pac cancellerebbe la politica comunitaria così come oggi ancora la concepiamo. Il maggiore timore rigurda il possibile depauperamento dei fondi destinati al settore. Lo Stato sarebbe a quel punto costretto a mettere in campo politiche meno incisive per il mondo agricolo ed è risultato chiaro, in maniera bipartisan, che la necessità è quella di stoppare quest’azione. Lo sanno bene gli europarlamentari che hanno approvato una risoluzione che dice “No” all’approccio del fondo unico”. Il tema non è ancora stato definito. “Il percorso tracciato-conferma Ortolano- si scontra con l’orientamento nazionalista di molti stati membri. Noi- attraverso FedAgriPesca di Confcooperative-in sintonia con il mondo della cooperazione e con altre organizzazioni del settore, ci opponiamo con forza all’istituzione di un fondo unico ed alla conseguente riduzione degli interventi in agricoltura”. Sul piano regionale, rimane, seppur con l’ottimismo regalato da una buona annata, la preoccupazione per il tema della siccità. “Le condizioni in cui le nostre imprese si sono ritrovate negli anni scorsi -argomenta il referente tecnico di FedAgriPesca Sicilia- ci spingono a non perdere di vista il problema. Il clima di quest'estate,infatti, ci regala un sospiro di sollievo ma non ci mette al riparo da nuove analoghe situazioni. La gestione della risorsa idrica rimane, dunque, al centro della nostra attenzione. Chiediamo interventi, soprattutto sul campo infrastrutturale, in grado di rendere la Sicilia una regione moderna, che possa sempre garantire acqua alle colture e agli animali”. Il dibattito, su questo tema, com’è noto è particolarmente acceso e nelle prossime ore si tradurrà in misure, quelle in discussione all’Ars nell’ambito della cosiddetta Manovra Quater, analizzata in Commissione Bilancio. “Contiene interventi per l’infrastrutturazione agricola, stoppata quest’estate - ricorda Ortolano- dalla bocciatura della Riforma dei Consorzi di Bonifica, che vedeva Confcooperative Sicilia decisamente favorevole, perché avrebbe dato ai consorzi, in tutta l’isola, l’efficienza necessaria, superando un’empasse ormai incancrenita”. In questo contesto si inserisce un elemento certamente positivo. “Possiamo già esprimere una cauta soddisfazione per l’andazzo della vendemmia. La campagna è quasi conclusa e stanno venendo fuori ottime produzioni e di alta qualità- prosegue Ortolano- Questa produzione non è fortunatamente stata compromessa né dalla siccità e nemmeno da patologie vegetali che nelle annate passate hanno pesato moltissimo.E’ probabile che questo incida sui costi e li ritocchi al ribasso. L’auspicio è che anche il vino rosso abbia successo e che non si crei quel surplus di giacenza in magazzino che ha fortemente penalizzato la vitivinicoltura siciliana nel recente passato”. Spostando l’attenzione sulle altre produzioni del comparto, le piogge di queste ore promettono conseguenze positive, ad esempio, sul versante olio. “La pioggia di queste ore- spiega il referente di FedAgriPesca Sicilia- consente una buona maturazione dei frutti, che potrà portare ad un'annata interessante. Potremo tracciare un bilancio più chiaro nelle prossime settimane, dopo la raccolta delle olive e soprattutto dopo la spremitura ”. Intanto Confcooperative è attivamente impegnata nell’attività del Comitato promotore della Pasta Siciliana Dop di grano duro, “Abbiamo consegnato al ministero tutta la documentazione necessaria e siamo in attesa del riconoscimento.Ottenere la certificazione Dop sarebbe un successo immenso, per tutti. Il settore lattiero-caseario ha qualche preoccupazione, soprattutto nel Ragusano e nell’entroterra palermitano, per via delle zoopatie che stanno colpendo gli allevamenti. La situazione- assicura Ortolano- è attualmente sotto controllo. La nostra attenzione è massima, come lo è sul versante ortofrutta, soprattutto per via dell’accordo che l’Unione Europa sta stringendo con Paesi come il Basile o la Cina, finalizzato a scambi commerciali. Le condizioni di produzione in aree come l’America Latina sono però ben differenti dalle nostre. Le nostre imprese devono rispettare regole stringenti, lavorare con numerosi vincoli imposti sulla salute degli animali, come sulla sanità dei prodotti o, per fare un altro esempio, sul rispetto dei diritti dei lavoratori. In altri Paesi (e continenti) del mondo si lavora fuori da questi recinti. Non può esserci competizione ad armi pari in questo modo. Rischiamo di rimanere schiacciati da quest’approccio collaborativo. Siam0 certamente per l’internazionalizzazione -puntualizza Ortolano- tanto che Confcooperative ha attivo uno Sportello dedicato, ma vogliamo regole comuni, a cui si attengano anche i paesi extraeuropei”.