Aree Interne,focus a Enna:la linea di Confcooperative
Incontro sul Piano Strategico Nazionale per le Aree Interne. Il presidente di Confcooperative Sicilia Sede territoriale di Enna,Dario Cardaci indica due leve: cooperative di comunità e legge sulle Zone Franche Montane. Dopo la pausa estiva,coordinamento con le altre sedi provinciali.
Si è tenuto ieri mattina, presso la Sala Convegni dell’Ente provinciale di Enna, l’incontro promosso e presieduto dal Presidente dell’ex Provincia di Enna, Avv. Piero Capizzi, per discutere le opportunità e le criticità del Piano Strategico Nazionale delle Aree Interne (PNSAI) 2021–2027. Presenti i rappresentanti delle principali organizzazioni datoriali del territorio.
L’incontro nasce da un grave e preoccupante antefatto: un passaggio contenuto in un recente documento ministeriale, pubblicato all’inizio dell’estate, ha sollevato sgomento e indignazione tra amministratori locali e rappresentanti del mondo produttivo.
«Mi riferisco a un passaggio di un documento ministeriale» – ha affermato Capizzi durante l’apertura dei lavori – «Nel nuovo Piano Strategico Nazionale delle Aree Interne 2021–2027 si legge testualmente: Accompagnamento in un percorso di spopolamento irreversibile. Queste aree non possono porsi alcun obiettivo di inversione di tendenza. Hanno bisogno di un piano mirato che le accompagni in un percorso di cronicizzato declino e invecchiamento».
In questo contesto, il Consiglio territoriale di Enna di Confcooperative Sicilia, con la sua delegazione condotta dal Presidente Dario Cardaci, ha portato un contributo forte e propositivo, indicando due leve strategiche fondamentali per ribaltare questa visione rinunciataria: le cooperative di comunità e l’attuazione della Legge nazionale del 2017 sulle Zone Franche Montane.
«Le cooperative di comunità – ha dichiarato il presidente Cardaci– rappresentano uno strumento capace di trattenere e valorizzare il capitale umano nei territori interni, generando occupazione e servizi in contesti dove il mercato tradizionale non arriva. È su questi modelli che dobbiamo investire, coinvolgendo attivamente i cittadini nella rigenerazione dei propri paesi».
Confcooperative ha inoltre rilanciato la richiesta, rivolta a tutte le istituzioni competenti, di una rapida e concreta applicazione della Legge sulle Zone Franche Montane, approvata nel 2017 ma ancora priva di attuazione, che prevede agevolazioni fiscali e incentivi per le imprese nei comuni montani.
A valle dell’incontro, Cardaci, ha espresso forte disappunto verso le dichiarazioni contenute nel documento ministeriale, definendole «aberranti» e profondamente offensive per territori che, al contrario, mostrano vitalità e potenzialità concrete.
«Enna non è una città destinata al declino» – ha dichiarato Cardaci – «Abbiamo un centro universitario come la Kore, con quasi 10.000 studenti iscritti, che rappresenta un presidio culturale e formativo di livello nazionale. Abbiamo una rete ospedaliera moderna, integrata e di prossimità, che punta all’eccellenza. È inaccettabile che queste realtà vengano ignorate in favore di una narrazione rassegnata e passiva».
Cardaci ha inoltre annunciato che, dopo la breve pausa estiva, Confcooperative Enna si farà promotrice di un coordinamento con tutte le altre sedi territoriali provinciali – anch’esse ricadenti in aree interne e montane – per costruire una piattaforma condivisa di proposte e iniziative da portare al tavolo regionale e nazionale.
«Non accetteremo che si cali dall’alto una pianificazione che condanna i nostri territori. Le comunità montane e rurali hanno diritto a un futuro, e noi continueremo a batterci affinché possano costruirlo in autonomia, con dignità e strumenti adeguati», ha concluso.
L’intervento di Confcooperative ha suscitato ampio interesse, aprendo la strada a possibili tavoli di lavoro permanenti per un rilancio condiviso delle Aree Interne, lontano da ogni logica di abbandono e rassegnazione.