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Confcooperative: i costi della revisione in Sicilia vanno ridotti

Confcooperative: i costi della revisione in Sicilia vanno ridotti

Bisogna una volta per tutte abbattere il maggior costo che le cooperative siciliane sono costrette ingiustificatamente a sostenere per le attività di vigilanza rispetto alle altre regioni italiane. In vista della imminente convocazione della CRC – Commissione Regionale Cooperazione, Confcooperative Sicilia ha affermato l’urgenza di una proposta forte e unitaria: l’adeguamento del contributo di revisione agli standard nazionali.
Una richiesta che, se accolta, segnerebbe una svolta storica per il sistema cooperativo siciliano, in quanto consentirebbe un abbattimento dei costi, soprattutto per le cooperative di piccole dimensioni, da sempre penalizzate da un sistema contributivo disallineato rispetto al resto del Paese.

lunedì 23 giugno 2025
È un’urgenza assoluta: le cooperative siciliane, ingiustificatamente, sostengono per le attività di vigilanza, costi molto più alti rispetto alle altre regioni italiane. Una condizione di disparità che non è giusta e non è più tollerabile.

Le cooperative, com’è noto, sono sottoposte, per indirizzo costituzionale, ad un insieme di controlli obbligatori di carattere amministrativo e tecnico, volti ad accertare la regolarità della gestione, la trasparenza e la natura mutualistica.

Il Consiglio Regionale di Confcooperative Sicilia si è riunito nel fine settimana a Palermo e, in vista dell’ imminente convocazione della CRC (Commissione Regionale Cooperazione), ha condiviso unitariamente l’urgenza di una proposta forte e netta da sottoporre alla Regione Siciliana, che spinga verso un’unica direzione: l’adeguamento del contributo di revisione agli standard nazionali.
Confcooperative Sicilia interviene sul tema con un mandato forte conferito al presidente Gaetano Mancini affinché si arrivi ad un’indispensabile svolta che porti all’abbattimento deciso dei contributi che le cooperative sono costrette a pagare in Sicilia per le attività di vigilanza.
Una richiesta che porrebbe fine ad una ingiusta disparità di trattamento e consentirebbe un abbattimento dei costi, soprattutto per le cooperative di piccole dimensioni, da sempre penalizzate da un sistema contributivo disallineato rispetto al resto del Paese.
Il Consiglio Regionale ha quindi espresso pieno sostegno politico e operativo all’azione dell’ing. Gaetano Mancini, presidente di Confcooperative Sicilia, affidandogli il compito di rappresentare con forza le istanze delle cooperative siciliane nel confronto con la Regione in vista del decreto dell’Assessore alle Attività Produttive che dovrà fissare le tariffe per il biennio 2025-2026. Affrontate, alla presenza delle rappresentanze territoriali e settoriali del movimento cooperativo, anche le altre priorità, politiche e strategiche, dell’organizzazione in vista dei prossimi appuntamenti istituzionali.
“Oggi più che mai il movimento cooperativo ha bisogno di scelte coraggiose e concrete – dichiara Mancini- “Porteremo in CRC una proposta giusta e necessaria: adeguare il contributo di revisione agli standard nazionali è un atto di equità che può rafforzare l’intero tessuto cooperativo siciliano e dare respiro a tante realtà virtuose. Contiamo sulla sensibilità che l’Assessore Edy Tamajo ha sempre mostrato nei confronti delle imprese siciliane che non possono essere penalizzate rispetto alle altre cooperative italiane.”
Confcooperative Sicilia, dal canto suo, conferma il proprio ruolo di interlocutore attivo e responsabile nelle politiche di sviluppo dell’economia cooperativa, a beneficio di territori, comunità e lavoratori.