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Home Care Premium, nota dell'Osservatorio Paritetico:ecco le richieste

Home Care Premium, nota dell'Osservatorio Paritetico:ecco le richieste

La modifica immediata del bando Home Care Premium 2025-2028, che delinea uno scenario particolarmente rischioso per la cooperazione sociale e le migliaia di persone che rappresenta in Sicilia, tra utenti, familiari e operatori. Una nota dell'Osservatorio Paritetico Regionale sugli Appalti e gli Accreditamenti Territoriali mette nero su bianco le rivendicazioni già sottolineate a livello nazionale.

giovedì 5 giugno 2025
Fronte compatto anche in Sicilia per chiedere l'immediata modifica del bando Home Care Premium 2025-2028, – che mette a serio rischio i servizi destinati a migliaia di famiglie siciliane (decine di migliaia in Italia) con possibili e devastanti ripercussioni sul versante occupazionale. L'Osservatorio Paritetico Regionale della Sicilia sugli Appalti e sugli Accreditamenti Territoriali , di cui Confcooperative Sicilia è componente con Federsolidarietà, esprime fin dall'inizio una posizione netta.Nei giorni scorsi i componenti dell'organismo- la parte datoriale come i sindacati- hanno compiuto un passaggio fondamentale, con una nota trasmessa ai Distretti Socio-Sanitari dell'isola e ad Anci Sicilia e in cui si ribadiscono le richieste che il mondo della cooperazione sociali avanza con determinazione.
Il bando dell'Inps, nella sua nuova formulazione rispetto agli anni presedenti,presenta una serie di aspetti da rivedere al più presto. Entrando nel dettaglio della richiesta elaborata dall'Osservatorio, con la nota del 3 giugno scorso abbiamo chiesto innanzitutto di integrare i bandi pubblicati per l’accreditamento dei
professionisti abilitati all’erogazione, in favore dei cittadini, delle prestazioni riconducibili al
progetto Home Care Premium, prevedendo la possibilità per le cooperative sociali di presentare richiesta di accreditamento mediante la trasmissione di un elenco analitico dei propri professionisti dipendenti coinvolti nel progetto, riportante per ciascuno i riferimenti di iscrizione
agli albi professionali oppure, per quanto riguarda OSA e OSS, l’attestazione del possesso della relativa qualifica.
Nel caso in cui i bandi non siano ancora stati pubblicati, si chiede di consentire alle cooperative sociali la possibilità di accreditarsi presentando un elenco analitico dei propri professionisti dipendenti coinvolti nel progetto, indicando per ciascuno i riferimenti di iscrizione agli albi professionali oppure, per gli OSA e gli OSS, l’attestazione del
possesso della relativa qualifica.
"Questa ipotesi, infatti-come spiegato dal coordinatore dell'Osservatorio, Carlo Di Paola, non è esclusa dal Bando Home Care Premium ed è stata praticata da diverse amministrazioni pubbliche nel territorio nazionale.
Questo nell’interesse generale dei cittadini fruitori del servizio e dei professionisti dipendenti
delle cooperative. Si tratta di una misura di assoluto interesse pubblico, finalizzata a tutelare la continuità e
l’efficacia delle prestazioni a beneficio dei cittadini fragili. In assenza di tale possibilità, infatti, situazioni del tutto ordinarie come malattia, maternità o altri impedimenti temporanei del professionista scelto potrebbero determinare gravi disagi per gli utenti, privandoli improvvisamente del servizio e lasciandoli senza assistenza qualificata. Al contrario, la possibilità di sostituire prontamente l’operatore assente con un altro professionista della stessa cooperativa, già
accreditato e presente in elenco, garantirebbe tempestività, qualità e continuità nell’erogazione
degli interventi socioassistenziali. Parallelamente, verrebbe evitato il ricorso a soluzioni improvvisate e precarie, che obbligherebbero le famiglie a gestire in proprio un nuovo rapporto di lavoro individuale, con aggravi burocratici, maggiori costi e minori tutele sia per l’assistito che per il
lavoratore. Anche per i professionisti delle cooperative si eviterebbero effetti distorsivi, come
l’esclusione da attività già programmate o la disgregazione del rapporto di lavoro strutturato, a
vantaggio di modelli instabili e frammentati. Per queste ragioni, l’introduzione di tale possibilità nei
bandi risponde non solo a esigenze di funzionalità gestionale, ma soprattutto a un principio di equità
e di tutela dei diritti fondamentali delle persone assistite".
Della vicenda si sta occupando com'è noto anche il Ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli, che ha di recente reso noto di aver avuto diverse interlocuzioni con l'Inps per chiedere modifiche al bando.